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Fame nervosa

Fame nervosa

Se tutti mangiassimo per fame non ci sarebbero problemi di sovrappeso e obesità, non trovate? Eppure il connubio cibo e emozioni, quindi nutrimento e emotività è dimostrato.

Ma in alcune problematiche, come i disordini alimentari sempre più frequenti, precoci e complessi, la fame, pulsione fondamentale orientata alla sopravvivenza viene confusa con stati emotivi di difficile gestione spesso da identificare con aspetti situazionali o relazionali.

Il cibo diventa, perchè sempre disponibile, perchè culturalmente accettato un modo, spesso poco consapevole, di gesti vissuti emotiva spiacevoli o di premiarsi.
Sto parlando di fame nervosa o eating emozionale, quel processo attraverso il qual e mangio anche quando non ho fame, cioè anche quando il corpo non necessita di sostanze nutritive per funzionare, ma è una fame attivata dall’area emotiva del nostro cervello. La fame nervosa coglie l’individuo all’improvviso e lo spinge a saziarsi immediatamente, mentre la fame corporea può aspettare e termina una volta acquisito un’adeguata quantità di cibo. Spesso accade che sotto lo stimolo della fame nervosa si mangia anche se lo stomaco è pieno e a ciò segue il senso di colpa, soprattutto, se, nei casi più estremi, si è messo in atto grandi abbuffate.
C’è chi mangi per tristezza e quindi il cibo diventa motivo di consolazione. C’è chi lo fa per placare l’ansia e così il cibo diventa un ansiolitico contro preoccupazioni e timori futuri.
C’è chi spilucca un po' di qua, un po' di la, continua a aprire dispensa o frigo per contrastare la noia, una realtà individuale o sociale povera di stimoli. C’è chi invece si fa compagnia, per placare il senso di solitudine affettiva e relazionale. Infine ci sono i mangiatori arrabbiati che esagerano, senza spesso rendersene conto, per tentare di gestire frustrazione o il risentimento per controllare o ridurre la rabbia.

Prima prenderò coscienza delle modalità prima potrò trovare una valida soluzione.

Quindi se ti accordi che hai attacchi di fame connotati da uno stato emotivo e una sorta di forza che non ti lascia scampo. Se ti accorgi inoltre che ciò ti riporta all’abbuffata o al continuo piluccare cibo spesso iper calorico (biscotti, cioccolatini, cracker..) e se in un primo momento ti senti sollevata perchè hai placato uno stato di malessere ma poi arriva subito la colpa. Allora potresti soffrire di fame emotiva e aver bisogno di un aiuto per imparare a starci dentro, a stare quindi in contatto con quegli stati d’animo per contrastali. Il cibo ha solo una funzione di fuga apparente.

Dott.ssa Martina Gambacorta
Psicologa Psicoterapeuta a Verona (VR)


Dott.ssa Martina Gambacorta

Psicologa Psicoterapeuta a Verona (VR)

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